Articoli e Tesi

Autori

Daria J. Kuss

Federico Tonioni

Francesco Galgani

- L'Era della Persuasione Tecnologica ed Educazione all'Uso della Tecnologia

Tesi di laurea magistrale del dott. Francesco Galgani, pubblicata il 5 febbraio 2016, con licenza Creative Commons - Attribuzione, Non Commerciale, Condividi allo stesso modo 3.0 Italia.

Abstract

Le idee, le consuetudini e i comportamenti degli individui sono condizionati dal rapporto reciproco tra tecnologia e norma sociale, che a sua volta è influenzata dalle regole di mercato e dall’azione delle grandi corporation: tali fattori si influenzano reciprocamente e sono a loro volta in relazione con il sistema socio-economico nel suo complesso. Oggi i comportamenti dell’essere umano sono condizionati dalla tecnologia della “iperconnessione” (tutto e tutti connessi in Rete sempre), che è sia persuasiva, cioè in grado di influenzare, se non addirittura determinare, idee e comportamenti, sia pervasiva, nel senso che tende a diffondersi in modo penetrante, così da prevalere e dominare nelle vite individuali, nelle relazioni sociali, nel lavoro, nell’economia e nella politica.

Il presente elaborato, basato sull’analisi dei dati ottenuti tramite un'estesa raccolta bibliografica, è focalizzato sugli aspetti persuasivi pervasivi dell'attuale sviluppo tecnologico, individuando come area di intervento per le conseguenze negative delle problematiche riscontrate un certo modello di educazione all'uso della tecnologia. Nel complesso, la stesura di questa ricerca ha richiesto l'adozione di un approccio interdisciplinare, che vede coinvolti vari settori, come la psicologia, la sociologia, l'economia, le politiche internazionali, l'antropologia, la filosofia del diritto, la medicina, le scienze della comunicazione, la pedagogia, le scienze e le tecnologie informatiche.

Particolare attenzione è stata posta alla vita di chi ha sempre con sé lo smartphone. Il primo capitolo presenta i risvolti pervasivi della tecnologia nella vita quotidiana, analizza precise statistiche sulla diffusione di Internet e delle connessioni in mobilità, e definisce il concetto di “persuasione” operata tramite le tecnologie. Il secondo capitolo analizza alcuni principi psicologici e sociali su cui si basa l'attuale persuasione e invasione tecnologica. Il terzo capitolo riguarda l'educazione all'uso della tecnologia, con particolare attenzione all'uso dello smartphone: gli studi e le ricerche presentati offrono un serio ammonimento per gli educatori, con indicazioni in controtendenza rispetto agli umori della società e alla corrente dei tempi. Il quarto capitolo affronta gli aspetti etici collegati alla persuasione tecnologica, per poi concludere con una sintesi dei temi esposti e con un invito, rivolto in particolare ai giovani, a “liberarsi dalla tecnocrazia”, nel senso di diventare padroni della tecnologia piuttosto che esserne dominati.

- Solitudine e Contesti Virtuali

Abstract

La ricerca del dott. Francesco Galgani, basata su numerose fonti scientifiche indipendenti e corredata di osservazioni empiriche di interazione tra essere umano e macchina, è focalizzata sul rapporto tra l'uso della tecnomediazione nei rapporti umani e la solitudine degli individui. Il percorso espositivo, che parte dall'analisi dei possibili rapporti tra le persone e i contesti virtuali, con particolare attenzione per i nativi digitali, indaga il problema della solitudine, affrontato da molteplici punti di vista secondo la letteratura scientifica disponibile, e il suo accentuarsi in un mondo ipertecnologico.

Per comprendere le cause all'origine della solitudine dell'essere umano moderno, è proposta anche un'analisi filogenetica della specie umana, mossa dalla tesi di fondo che maggiore è il distacco dalla natura e maggiore è la solitudine; un richiamo alle teorie dell'attaccamento, con un punto di vista che collega la vita adulta alle prime fasi di vita, dal concepimento in poi, completa il quadro. Oggi le persone sono sempre più sole e la maniera corrente di approcciarsi alla tecnologia, a cominciare dai social network e dalle connessioni in mobilità, aggrava tale condizione. L'uso e l'abuso di Internet viene inquadrato anche in un contesto giovanile problematico e fragile, fortemente influenzato da un certo tipo di uso precoce, invasivo e immersivo della tecnologia, con effetti che minano seriamente il benessere delle persone. Aspetti apparentemente solo psicologici, come le difficoltà relazionali, l'uso pervasivo di Facebook o i sentimenti di solitudine, vengono studiati anche sul piano biologico e neurologico, a livello di modificazioni cerebrali e di problemi anche seri di salute. La solitudine, l'uso della tecnologia e la condizione dei nativi digitali sono inseriti nel contesto dell'attuale società “liquida”, come definita da Baumann, nella quale i confini e i riferimenti sociali sono persi e un vuoto profondo segna l'esistenza degli individui e della società. Sono prese in considerazione anche le caratteristiche delle comunità online.

Le evidenze documentate, in sintesi, confermano che quel “nutrimento affettivo” di cui ha un gran bisogno l’essere umano non può essere mediato da alcuna tecnologia e che, anzi, al crescere della fiducia nella tecnologia decresce quella negli esseri umani, fino al punto di poter pensare di fare a meno della compagnia altrui.

In appendice sono proposti approfondimenti sull'uso di Internet e su alcune questioni importanti che riguardano quotidianamente e perlopiù inconsapevolmente la vita degli internauti.

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- L'era della simulazione ovvero l'oscuro desiderio di essere sempre connessi

Oggi le persone sono cadute nella Rete, come tanti pesciolini ingabbiati nell'acquario di Facebook e di altri social network, oppure stanno volando alte, nei cieli sconfinati e immateriali del cloud computing? In entrambi i casi, l'essere umano sembra in trappola e gli strumenti di Internet, in molti casi, potrebbero essere soltanto palliativi per riempire vuoti esistenziali.

È illusorio pensare che le interazioni online siano libere e democratiche: la realtà della Rete è invece quella di un ambiente tecnoculturale che ha dei padroni e nel quale il web libero e autogestito, quello delle origini, quello in cui chiunque, in maniera “artigianale” e spesso laboriosa, poteva crearsi una propria homepage, è il ricordo di qualcosa che appartiene al passato. Le app per smartphone e tablet sono uno strumento di dominio per uccidere l'ecosistema della Rete e la libertà su cui si basa, come ribadito anche dal padre del web, Tim Berners-Lee: «Le oligarchie in cui si sta suddividendo la Rete stanno minando alle fondamenta della sua libertà». Sulla base del modello del capitalismo, poche imprese imperialistiche che si sono spartite Internet controllano algoritmi e procedure che definiscono a priori che cosa le persone possono conoscere, cosa possono fare, cosa “vogliono” comunicare e persino chi “vogliono” votare. Si tratta, dunque, di un livello di manipolazione ben più radicale e profondo di quello della vecchia comunicazione pubblicitaria, perché il controllo viene esercitato a priori e non a posteriori. Non si tratta, cioè, di orientare l’intenzionalità dell'utente-cittadino-consumatore, bensì letteralmente di produrla.

Gli stessi social network, tanto esaltati per il ruolo decisivo che avrebbero giocato in recenti passaggi storici, sono sapientemente utilizzati in Cina e in Russia dai governi in carica per dirottare i giovani, e le loro attività potenzialmente sovversive, in direzioni innocue, per formare e reclutare blogger come agenti di propaganda o controinformazione, ma anche per indagare su tendenze ritenute pericolose (con le stesse tecniche utilizzate altrove per leggere gusti e predilezioni dei consumatori da conquistare). Del resto, basta osservare i risultati della Primavera Araba per rendersi conto che Internet non ha portato né libertà né democrazia.

Sempre a proposito di libertà di espressione del proprio pensiero, in Italia i blogger rischiano ancora di essere condannati per il reato di stampa clandestina e chi pubblica notizie può incorrere nell'esercizio abusivo della professione: il caos legislativo è spesso nemico della libertà di espressione e già ha portato alla censura di diversi contenuti. Per quanto riguarda Facebook, ci sono due aspetti comprovati da tenere presenti: il primo è l'auto-censura a cui gli utenti, in maggioranza, sottopongono se stessi perché si sentono meno liberi e più controllati rispetto alle interazioni faccia a faccia, il secondo è la censura vera e propria che Facebook impone dall'alto ai suoi utenti.

Le idee e i comportamenti degli utenti di Internet sono fortemente influenzati sia dai canali di comunicazione utilizzati, sia dalle informazioni o credenze che gli utenti hanno sul funzionamento dei canali di comunicazione da loro utilizzati.