Dipendenza da gioco d'azzardo on-line

Gambling on-line

Con il termine “giochi d’azzardo” si intendono tutti quei giochi il cui risultato finale è determinato dal caso.
Il gioco d’azzardo comprende una serie molto varia di situazioni in cui le persone alimentano una fantasia di vincita in determinati contesti, anche solitari, con una certa ritualità, mediante l’atto di scommettere. Il giocatore dipendente sente l’impulso per il gioco come un bisogno irrefrenabile e incontrollabile al quale si accompagna una forte tensione emotiva ed una incapacità, parziale o totale, di ricorrere ad un pensiero riflessivo e logico. Il giocatore sano si contraddistingue per il fatto di cercare l’aspetto ludico del gambling mentre nel giocatore d’azzardo prevale la prevalenza della compulsione caratterizzata da tensione crescente.

Sebbene non esista un profilo di personalità specifico predisposto allo sviluppo della dipendenza dal gioco d’azzardo, in realtà i fattori caratteriali o situazionali osservabili nei soggetti che presentano il problema sono:
– la mancanza di autocontrollo (responsabile di comportamenti impetuosi ed impulsivi),
– la bassa autostima
– il sovraccarico di stress
– la sensazione di solitudine
– la difficoltà a concentrare la propria attenzione

Bisogna sottolineare che l’assenza di leggi sufficientemente restrittive, accompagnata dall’incitazione proveniente dalla pubblicità e dall’alta disponibilità degli strumenti di gioco d’azzardo, sono tutti fattori causali ambientali importanti.

Il gambling on-line, rispetto al gioco d’azzardo offline presenta:
– Accessibilità maggiore: la persona può giocare in qualsiasi posto si trovi e a qualsiasi ora;
– Anonimato: la persona non viene esposta alla possibilità di provare vergogna in presenza di altre persone nel momento in cui dovesse perdere; in assenza di altre persone si riduce inoltre il senso di colpa e la possibilità di affrontare il giudizio altrui.

Questi fattori, insieme all’immediatezza di accesso al gioco d’azzardo online, peggiorano drasticamente la probabilità che i soggetti, presi dall’impulso di giocare, riescano ad attivare le funzioni cognitive tese alla razionale valutazione del rischio e delle conseguenze del gioco.

La dipendenza dal gioco è l’unica dipendenza legale senza uso di droghe riconosciuta ufficialmente dalla psichiatria americana come un’alterazione psichica originata dal disturbo del controllo degli impulsi.

La base biologica della dipendenza da gioco va dalla iposerotoninergia, indice di mancanza di controllo nel comportamento, alla ipernoradrenergia, che è implicata a sua volta nella frenesia piacevole e nella sindrome di astinenza o di protesta personale.

Non esiste un profilo di personalità specifico particolarmente predisposto alla dipendenza dal gioco, bensì alcuni tratti che coincidono più o meno con quelli osservati in altri tipi di dipendenza, quali la mancanza di autocontrollo (responsabile di comportamenti impetuosi ed impulsivi), la bassa autostima e gli elementi che costituiscono la personalità limite, narcisistica e antisociale. Inoltre, il sovraccarico di stress, la sensazione di solitudine e la difficoltà di concentrare la propria attenzione sono fattori caratteriali o situazionali che, venendo meno la capacità di autocontrollo, facilitano l’insorgenza di tale dipendenza.

Si sottolinea che l’assenza di leggi sufficientemente restrittive, accompagnata dall’incitazione proveniente dalla pubblicità e dall’alta disponibilità degli strumenti di gioco, sono tutti fattori eziologici ambientali importanti. I giochi che danno più dipendenza sono quelli che permettono la maggiore prossimità spaziale e temporale tra la scommessa ed il premio, quali ad es:, le slot-machine e la roulette.

Per la donna la fascia più a rischio per l’inizio di questa dipendenza patologica si colloca tra i 40 e i 50 anni, mentre per l’uomo si ha un forte rischio nell’età giovanile e poi attorno ai 40 anni. La situazione lavorativa, familiare ed economica del dipendente si aggrava a poco a poco, senza che questo costituisca però un deterrente per l’interruzione del gioco incontrollato. La personalità del dipendente subisce una riduzione progressiva importante che colpisce la sfera volitiva, affettiva e quella cognitiva. La fase finale è caratterizzata dalla disperazione causata da diversi fattori: il conflitto familiare, la crisi professionale o la perdita del lavoro, gli attacchi dei creditori, la salute debole.

La strategia terapeutica più indicata prevede la combinazione dei seguenti trattamenti:

- Tecnica cognitivo-comportamentale
- Riunioni di gruppo (psicoterapia di gruppo o gruppi di auto-aiuto tipo Gamblers Anonymous
- Psicoterapia intersociale bifocale
- Somministrazione di uno psicofarmaco ansiolitico o betabloccante (per contenere la crisi di astinenza) e somministrazione di un antidepressivo
- Riorganizzazione dello schema di vita nelle seguenti unità: tempo dedicato alla famiglia, al sociale, al riposo, al lavoro.