Libri e Documenti DISconnessi

Philip Zimbardo & Nikita Coulombe, Man (Dis)connected. Rider, 2015.

Young men are failing as never before - academically, socially and sexually. But why is this so? What are the implications? And what needs to be done about it before it's too late?

Philip Zimbardo and co-writer Nikita Coulombe examine the modern meltdown of manhood and how this is manifest in the lives of young men today. They consider such factors as absent fathers, and legislation favouring women, which contribute to many men lacking social skills and direction in their lives. Most controversially, Zimbardo argues that readily available hardcore pornography and exciting gaming realities provide digital alternatives that are less demanding and far more appealing for many than sex, sports and social interaction in the real world. Immersion in these alternative realms is playing havoc with these boys' cognitive development, their ability to concentrate and their social development, allowing girls to excel in the real world where social skills are a source of success. By illuminating the symptoms and causes of these gloomy trends, Zimbardo and Coulombe shed light on how we arrived at this state of affairs and, most significantly, what the solutions might be.

Manfred Spitzer, Demenza digitale. Corbaccio, 2013.

Senza computer, smartphone e Internet oggi ci sentiamo perduti. Questo vuol dire che l’uso massiccio delle tecnologie di consumo sta mandando il nostro cervello all’ammasso. E intanto la lobby delle società di software promuove e pubblicizza gli esiti straordinari delle ultime ricerche in base alle quali, grazie all’uso della tecnologia, i nostri figli saranno destinati a un radioso futuro ricco di successi. Ma se questo nuovo mondo non fosse poi il migliore dei mondi possibili? Se gli interessi economici in gioco tendessero a sminuire, se non a occultare, i risultati di altre ricerche che vanno in direzione diametralmente opposta? Sulla base di tali studi, che l’autore analizza in questo libro documentatissimo e appassionato, è lecito lanciare un allarme generale: i media digitali in realtà rischiano di indebolire corpo e mente nostri e dei nostri figli. Se ci limitiamo a chattare, twittare, postare, navigare su Google… finiamo per parcheggiare il nostro cervello, ormai incapace di riflettere e concentrarsi. L’uso sempre più intensivo del computer scoraggia lo studio e l’apprendimento e, viceversa, incoraggia i nostri ragazzi a restare per ore davanti ai giochi elettronici. Per non parlare dei social che regalano surrogati tossici di amicizie vere, indebolendo la capacità di socializzare nella realtà e favorendo l’insorgere di forme depressive. 
Manfred Spitzer mette politici, intellettuali, genitori, cittadini di fronte a questo scenario: è veramente quello che vogliamo per noi e per i nostri figli? 

Vincenzo Caretti, Daniele La Barbera. Psicopatologia delle realtà virtuali. Masson, 2001.

Nella seconda metà degli anni novanta l'evoluzione dei computer e delle reti telematiche ha messo a disposizione di un numero progressivamente crescente di persone in tutto il mondo non più solo potenti strumenti di calcolo e di elaborazione dei dati, ma anche nuove vie e nuove modalità per accedere alla conoscenza, socializzare, divertirsi, lavorare, creare.
Questo volume nasce da una ricerca italiana sui nuovi fenomeni psicologici e psicopatologici correlati alla diffusione di Internet, dei videogiochi e della realtà virtuale; esso è il frutto del lavoro di psicologi, psichiatri e psicoterapeuti di notevole prestigio a livello nazionale che stanno condividendo l'interesse per questo settore emergente della psicologia clinica con l'intento di sollecitare a riflettere sulle dinamiche delle esperienze possibili nel cyberspazio, sulle nuove identità e i nuovi ruoli che si creano all'interno delle esperienze virtuali e sulla condizione di coloro, soprattutto bambini e adolescenti, che sono, tra tutti, i soggetti più esposti alla complessità e al forte impatto delle trasformazioni in corso. Il libro fornisce quindi strumenti teorici ma anche concretamente operativi per orientarsi in una realtà così variegata e in rapida evoluzione.
E' dunque con un atteggiamento insieme aperto e problematico verso il futuro a cui la civiltà elettronica sta rapidamente spalancando le porte che gli autori presentano questo testo con la speranza che possa contribuire a diffondere un senso di fiducia e, allo stesso tempo, di cautela, di entusiasmo e di elaborazione critica per tutte le possibilità che questo avvenire ci offre.

Federico Tonioni. Quando internet diventa una droga. Einaudi, 2011.

È vero che internet può danneggiare il cervello dei nostri figli?
Mio figlio passa troppe ore davanti al computer: devo fissare dei limiti di tempo?
Devo staccare la spina del pc?
Posso controllare su quali siti è entrato?
Devo lasciargli il computer o toglierglielo con la forza?

«Mi occupo di dipendenze patologiche da diversi anni e nel corso del mio lavoro ho avuto modo di ascoltare e condividere storie sofferte, rivelazioni sconcertanti, idee deliranti; ma qualche ringraziamento autentico e spontaneo ha reso improvvisamente leggero il peso delle responsabilità che sono chiamato a sostenere. Ho imparato che chi manifesta una dipendenza patologica non vuole soffrire per forza ma vuole soffrire di meno, e che la droga per il tossicodipendente, come la cioccolata per la bulimica o il video poker per il giocatore d'azzardo, non sono desideri ma bisogni, che a volte travalicano la forza di volontà e la logica del pensiero».

Federico Tonioni in questo volume spiega e svela con estrema chiarezza le patologie che, soprattutto nel mondo degli adolescenti, sono legate alla straordinaria diffusione di internet. Il libro è cosí uno strumento prezioso per aiutare i genitori che, appartenendo a generazioni «pre-digitali», spesso non sono abituati all'uso del computer e alla navigazione in rete, e si scoprono impreparati alla comprensione dei disturbi che internet può arrecare ai loro figli. Allo stesso modo viene trattata la dimensione on-line del gioco d'azzardo e dei siti per adulti, patologie compulsive che coinvolgono persone di ogni età. Quando internet diventa una droga rappresenta cosí una guida chiara ed efficace sui rischi della dipendenza da internet.

Federico Tonioni. Psicopatologia web-mediata. Springer, 2013.

Il concetto di psicopatologia web-mediata nasce dalla necessità di distinguere la dipendenza da internet, intesa come dipendenza patologica comportamentale, da dinamiche disfunzionali più complesse che coinvolgono bambini e adolescenti nativi digitali. Questo libro, che rappresenta un tentativo di comprensione di tali dinamiche, affonda le sue radici nell’esperienza clinica svolta, presso il Policlinico Gemelli di Roma, su pazienti con forme morbose che espandono i confini della clinica psichiatrica classica e che quindi lasciano pensare all’acquisizione di basi mentali diverse.

La crescita inarrestabile delle relazioni internet-mediate, destinate nel tempo a prevalere sui contatti “dal vivo”, ha moltiplicato le possibilità di comunicare tra i giovani e complicato invece le relazioni con la generazione precedente, quella dei genitori, i quali spesso sull’argomento risultano paradossalmente meno competenti dei figli.

Il volume esplora quindi la complessità dei quadri psicopatologici che ne scaturiscono, analizzando la dipendenza da internet nel contesto allargato di altre dipendenze comportamentali, come quella da gioco d’azzardo (online gambling) e varie forme di perversione delle condotte sessuali (cybersex). Dopo la descrizione delle trasformazioni socioculturali che l’era digitale ha generato nel modo di vivere il tempo e lo spazio e l’emergere di gravi condotte di ritiro sociale negli adolescenti (fenomeno noto in Giappone come hikikomori), viene affrontato il concetto di dissociazione come nucleo fondante della maggior parte delle manifestazioni cliniche internet-correlate, con la proposta di trattamenti specifici. La psicopatologia web-mediata coinvolge quindi molte aree cognitive, come la percezione, l’attenzione, la memoria, il pensiero e l’istintualità, e dà origine a un nuovo profilo cognitivo, frutto di un diverso modo di apprendere, comunicare e pensare.

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LE NUOVE DIPENDENZE - Analisi e pratiche d'intervento - a cura di Valentina Albertini e Francesca Gori - Pubblicazione del CESVOT - Centro Servizi Volontariato Toscana - Trimestrale n. 52 Luglio 2011

DIPENDENZE: ANCHE DA INTERNET? - di Franco Bagagli - Responsabile Area Progettuale Adolescenza, SIMG

LA DIPENDENZA DA INTERNET, VIDEOGIOCHI E GIOCHI D’AZZARDO - Manuale pratico per i genitori che … - Realizzato da: Rossella Melpignano (Dirigente Medico DDP ASL BA) con la collaborazione di Isabella Macina (Dirigente Psicologo DDP ASL BA).

“LE NUOVE FORME DI DIPENDENZA” - Una rassegna critica - Tesi di laurea di Serena Corbelli - Relatore: Prof.ssa Carla Maria Del Miglio - Correlatore: Prof.ssa Maria Grazia Cancrini

- LE NUOVE DIPENDENZE - Articolo di Carla Maria Del Miglio e Serena Corbelli - Dipartimento di Psicologia, Università di Roma "La Sapienza".

- LE PSICOTECNOLOGIE E L'INTERNET ADDICTION DISORDER - Daniele La Barbera, Stefania Cannizzaro - Dipartimento di Neuroscienze Cliniche, Sezione di Psichiatria, Università degli Studi di Palermo